Lavorare da casa in modalità Smart Working, oppure seguire la cosiddetta DAD – Didattica a distanza, sta apportando innumerevoli vantaggi in termini di risparmio di tempo, flessibilità e gestione della vita privata ma, come sottolinea la professoressa Daniela Lucini, Responsabile della Sezione di Medicina dell’Esercizio e Patologie funzionali di Humanitas e Direttore della scuola di specializzazione in Medicina dello Sport ed Esercizio Fisico dell’Università degli Studi di Milano, “lo Smart Working richiede organizzazione, a maggior ragione laddove ci si è trovati obbligati a praticarlo e si deve magari condividere la casa con altre persone, a loro volta impegnate a lavorare da remoto”.
Come deve impostare la propria routine giornaliera uno smart worker o di uno studente universitario che segue un corso di laurea online?
Poche e chiare sono le regole consigliate dalla Dott.ssa Lucini:
- assegnarsi ogni mattina obiettivi concreti giornalieri e programmare in anticipo la propria tabella di marcia organizzando le attività in funzione delle scadenze prestabilite,
- fare delle pause nel corso della giornata,
- prendersi cura del proprio aspetto,
- creare uno spazio di lavoro, una stanza o una scrivania, ben distinto dagli altri ambienti della casa, e destinarlo esclusivamente all’attività lavorativa,
- non confondere vita privata e vita lavorativa.
Quali sono i disturbi o le conseguenze di un lavoro agile improvvisato e non gestito con la dovuta accortezza?
Uno dei rischi più frequenti dello Smart Working è il cosiddetto burnout, cioè l’esaurimento emotivo provocato da un sovraccarico di lavoro e dall’incapacità di staccarsi dal PC e dalle e-mail, ma non è questo l’unico inconveniente lamentato dai lavoratori agili. La dottoressa Angela Galassini, consigliere dell’ associazione Società Italiana di Psicologia del Lavoro e dell’Organizzazione (Siplo), sottolinea come gli strumenti e gli spazi di lavoro inadeguati siano fonte di stress per gli smart workers, tra i quali “non solo si sono moltiplicati cefalee, mal di schiena, attacchi di cervicale e tendiniti. Ma in alcuni casi è anche salito alle stelle il tecnostress, dovuto all’ iperconnessione e alla gestione della tecnologia nella solitudine delle mura domestiche”
Indicazioni utili a stabilire la nuova routine in un ambiente quanto più possibile confortevole, vengono direttamente dai protocolli Inail, nei quali si suggerisce l’utilizzo di sedie ergonomiche, monitor orientabili e adeguatamente illuminati, tastiere “sufficientemente larghe perché le mani possano lavorare senza essere costrette in posizioni contratte”.
Qualche altro piccolo accorgimento per costruire la nuova routine in un home office confortevole?
- Non alterare gli orari abituali delle giornate lavorative: replicare in casa anche quei piccoli rituali tipici della vita in ufficio, come la pausa a metà mattina per scambiare due parole con il collega preferito nei minuti riservati alla pausa caffè, rappresentano un valido contributo al mantenimento del prezioso equilibrio tra impegni di lavoro e attività domestiche da svolgere in altri orari.
- Fissare limiti ed orari per non lavorare fino a tardi è fondamentale per impostare un work-life balance sano!
- Dedicarsi all’attività di decluttering nel nostro home office, svuotare i cassetti, l’archivio, riordinare i mobili, riorganizzare i contenitori della postazione di lavoro.
Liberare lo spazio da tutto ciò che è superfluo o di intralcio al lavoro contribuisce a mantenere anche l’ordine mentale.